lunedì 12 agosto 2013

Vincenzo Porru da Villanovafranca, lettura prediletta del Manzoni

Una figura inabissata tra le polveri archivistiche merita di essere annoverata tra i discorsi inerenti le questioni dell’apprendimento didattico de Sa Limba Sarda. Inspiegabilmente, poco si conosce del filologo Vincenzo Porru.
L’uomo di lettere nasce 240 anni fa a Villanovafranca, nella provincia cagliaritana. Dapprima teologo, Vincenzo Porru, coltivò anche gli studi letterari con un unico, grande obiettivo: dare dignità letteraria alla lingua della Sardegna meridionale, il Campidanese.
La notorietà del Porru non era circoscritta all’ambito regionale tanto che il suo “Nou Ditzionariu Universali Sardu – Italianu” sarà uno degli ultimi libri letti da Alessandro Manzoni ed è ancora custodito sullo scrittoio dell’autore dei Promessi Sposi. Vincenzo Porru cercò le parentele della lingua Sarda con quelle Greca e Latina. Ritenne da subito la lingua Sarda uno strumento valido per affrontare la realtà moderna. Nonostante il sardo venisse progressivamente soppiantato dall’uso ufficiale della lingua Italiana, il Porru rimane tenacemente radicato all’idea che se una lingua, così come il Sardo, riusciva a veicolare i sentimenti dell’anima, i concetti filosofici e i messaggi tecnico scientifici, allora era un completo strumento di comunicazione.

Il Porru era noto per il suo genio educativo. Osservato che i suoi allievi avessero grosse difficoltà nel tradurre dal latino all’italiano, e viceversa, intuì che alla base vi era un serio problema di comprensione della stessa sintassi italiana. Il Porrù ideò il sistema di previo apprendimento dell’italiano dal sardo e del latino dall’italiano. Sistema che più tardi veniva adottato anche in ambito nazionale in riferimento alle rispettive parlate regionali. Il filologo concepiva la lingua sarda campi danese come una parlata moderna, dinamica e aperta alle evoluzioni necessarie. Ogni critico letterario coevo lo tenne in grande considerazione, sia a livello nazionale che europeo, probabilmente anche grazie al richiamo che ebbe il sincero interesse di Alessandro Manzoni per “Su nou Ditzionariu Universali”, raffinato culmine degli studi letterari di Vincenzo Porru. 

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