martedì 30 luglio 2013

IL MIO REGNO PER UN TASCAPANE. LA BIRKIN SCHIZZA A 106MILA EUROS

Non ho mai creduto di essere una moralista di fatto  se non per titolo di studio, non è nella mia testa ma c’è il grosso ma dell’intolleranza grave ai parvenue ostentatori, una razza in esponenziale proliferazione - anello di congiunzione tra il coniglio e l’olgettina -la mia criptonite neutralizzatrice. È allarmante sintomo di moralismo acuto se in tempo di suicidi giornalieri di padri di famiglia sento salire prepotente e inarrestabile un conato di vomito alla notizia che la Birkin di coccodrillo poroso, color ciliegia, è arrivata a 106 mila euro. 106 MILA EURO, una quantità di denaro superiore al Prodotto Interno Lordo di alcuni Paesi dell’Africa. Prezzo cafone come le cafone signore che la acquistano. Moralista? Boh può darsi. Ma dove c’è fumo c’è fuoco e di amorale qui c’è non solo un prezzo fuori da ogni logica umana ma anche la buona compagnia di tutta l’aneddotica da diporto costruita attorno ad un oggetto rinunciabile per l’acquisto del quale esistono liste d’attesa lunghe cinque anni. Cosa significa questo dato se non che c’è un’effettiva grande domanda dell’articolo? Esistono interi portali che ti spiegano, con un uso naif delle buone regole della grammatica italiana – del resto anche le acquirenti non è che siano esattamente delle fruitrici del lessico petrarchesco o proverbialmente dotate di grande estro verbale– come assicurarti l’acquisto del tascapane coatto. Il rituale prevede che tu entri in un punto vendita Hermès e, solo dopo aver acquistato una quantità considerevole di articoli, che da parte loro hanno anch’essi il loro ragguardevole prezzo, inizi a corteggiare squallidamente la commessa/o (che mi si dica ciò che si vuole ma è una commessa tanto quanto la lodevole e sacrificata commessa della bottega di caccio cavallo a conduzione familiare) che se hai acquistato abbastanza e prometti fedeltà e un pezzetto di rene ti fa scavalcare, di poco, of course sia mai, la lista lunga quanto il rotolo della carta igienica Regina. Da fashion victim sono felice di constatare che so fermarmi sull'orlo del baratro, e si sa la moda sa essere seducente come il peccato, però vale la pena ricordare che è difficile che un dittatore si accontenti di dominare su una sola categoria di sudditi alla volta.

Chiusura moralista di un articolo moralista. Embe’?!


La Birkin Hermes in fiamme per arte

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