venerdì 2 agosto 2013

DANIELA NOLI. LA SARDEGNA CHE CI PIACE. LA SARDEGNA CHE FUNZIONA

Da Vittorio Emanuele I a Daniela Noli: in primis la difesa del diritto allo studio

Il 23 agosto 1808 Vittorio Emanuele I emanò un pregone in cui dichiarava la propria volontà di sostenere gli ingegni che, anche dai villaggi, potevano nascere eletti e sublimi. Il Re di Sardegna si impegnava a concedere tutte le facilitazioni agli studenti meritevoli, tutti coloro che avessero mostrato “disposizioni necessarie a ben riuscire nelle lettere, e nel buon costume”, mentre doveva restare escluso da ogni beneficio chi “per difetto di cristiana educazione” o per penuria di esami di profitto apparisse non abbastanza motivato negli studi. Al di là dell’evidente analogia con le scadenze delle pratiche agostane è curioso osservare l’esistenza di un Ersu (Ente per il diritto allo studio) ante litteram. Le similitudini tra universitari odierni e studenti cagliaritani di memoria storica non finiscono qui. Certo la sceneggiatura degli city users di oggi è del tutto ridimensionata rispetto alla picaresca esperienza universitaria del majolu, lo studente servetto che animava la movida cagliaritana già a partire dal periodo della dominazione spagnola. Questi fanciulli, paragonabili con buona approssimazione ad una figura di studenti fuori sede privi di ogni strumento economico, rappresentavano una componente sociale caratteristica del capoluogo e delle altre città universitarie dell’Isola. Chi ricalca oggi le orme di Vittorio Emanuele I nell’intento di far fruttificare gli ingegni sardi meritevoli di sostegno? Una figura che, parlo per pratica diretta, esce senza remore dalla cineseria formale del suo ruolo istituzionale: Daniela Noli (Vi ho preparato un box, qui sotto, in cui poter approfondire la conoscenza del nostro personaggio del mese). Sapete tanto quanto me che una volta intrapresa la strada, tutta in salita, della Ricerca non si contano più gli incontri con baroni, politici e politicanti vari che ti vezzeggiano con pacche sulle spalle che, al momento opportuno (ovvero meno opportuno che ci sia) si convertono in silenzio assoluto nel migliore dei casi, nel “Le faremo sapere” – modello più diffuso nel mercato ma che ancora lascia accesa una seppur flebile speranza fumigante -  e nella più infingarda delle realtà si traduce nel fare scatafasci di fotocopie a gratis ammantandole del nobile appello di stage o tirocinio per i più tradizionalisti, ma non meno impostori. Viene pure la tentazione di attaccare al chiodo la propria missione scientifica, dire finalmente addio ai salamelecchi con i burocrati di turno nella pallida speranza di un’assistenza che dovrebbe esser garantita e ovvia a ogni tanto una boccata d’ossigeno fa nuove tutte le cose. Daniela Noli non è una logorroica reclame di se; solare ma schiva, parole, pochissime, e fatti concreti.

D: Coerentemente alla sua formazione scientifica e professionale (si veda il box sottostante) lei ha sempre lavorato con le problematiche giovanili ma, fatta salva la grande poesia del contatto coi giovani e le loro energie, l’universo studentesco è trasversale a dimensioni molteplici, a partire dalle differenze di censo alle sovrastrutture politiche di giovani sempre più spesso strumentalizzati senza che, nel più dei casi ne siano coscienti. Il successo del suo ruolo alla Presidenza dell’ERSU è sotto gli occhi di tutti, specie in questi giorni che ha ottenuto un traguardo concreto ed essenziale con l’affaire Borse di studio ritardatarie. Qual è stato la sua priorità, il suo punto fermo in questa guerra dei trenta giorni sfiancante anche da un punto di vista umano?
La priorità non poteva che essere il rispetto dei diritti degli studenti, previsti anche dalla legge, che stabilisce il pagamento della seconda rata della borsa di studio agli studenti beneficiari entro il 30 giugno. La realtà è che nonostante dal consiglio di amministrazione fosse stata formula al Direttore Generale, dott.ssa Mancuso, una indicazione nel senso di assecondare le esigenze degli studenti, ottemperando le indicazioni di legge, la stessa ha ritenuto di agire diversamente.
A luglio inoltrato la responsabilità della scelta sul pagamento delle borse è ricaduta sulla dirigente, la quale ha ritenuto, in sede di autotutela, di subordinare il pagamento suddetto al pronunciamento del Tar.
Per meglio comprendere le ragioni di tale scelta, è importante fare un brevissimo excursus.
Tra ottobre e novembre del 2012 una decina di studenti hanno presentato un ricorso al Tar per chiedere che l’importo della borsa di studio venisse adeguato agli importi previsti dal Miur (parliamo, per intenderci di € 3.620 per i fuori sede, contro i 4.905,40; 2.040 contro i 3.729 per i pendolari; di 1.398 contro i 2.107 per gli studenti in sede). Se il Tar dovesse pronunciarsi in loro favore entro l’anno, vorrebbe dire dover rifare le graduatorie e questo potrebbe comportare il dover richiedere la restituzione delle borse già assegnate a circa 700 studenti che con la nuova graduatoria potrebbero perdere il diritto acquisito. La non restituzione rappresenterebbe per l’Ersu un possibile danno erariale la cui responsabilità ricadrebbe sulla parte amministrativa.

D: Tracciamo un veloce bilancio dei suoi anni alla presidenza dell’Ente al Diritto allo Studio Universitario.
Un bilancio assolutamente positivo che riassumo in alcuni degli interventi più importanti:
  1. Progettazione ed attuazione del progetto interistituzionale ‘Student Jobs’, che all’inizio di quest’anno aveva già totalizzato 9milioni di visualizzazioni dei post inseriti quotidianamente dai nostri tirocinanti, selezionati nel 2010 in base al merito conseguito attraverso gli studi universitari e dopo aver fatto 75 ore di formazione con i partner del progetto.
  2. Sblocco (dopo 12 anni) del campus universitario, progettazione e pubblicazione del bando per la costruzione del primo lotto che comprenderà 240 posti letto, sottoservizi per l’intera aerea e 800 parcheggi, campo sportivo. L’aggiudicazione definitiva dei lavori è in attesa della firma del Direttore generale, attualmente assente.
  3. Sblocco (dopo 5 anni) della pratica per l’ampliamento della mensa di via Trentino, che passerà da 100 posti a 180 e avrà finalmente una cucina passando così da semplice self a mensa vera e propria. La pratica è all’attenzione del Comune di Cagliari per la conclusione dell’iter burocratico.
  4. Acquisizione di personale in comando di ben 12 unità lavorative, che se non risolvo l’annoso problema della carenza di personale dell’ente, sicuramente sono un valido supporto per le attività degli uffici.
  5. Apertura di uno sportello gestito da associazioni studentesche per la mobilità internazionale ed il volontariato europeo; apertura di uno sportello legale per gli studenti che necessitano di stipulare un contratto e non sanno come muoversi o non conoscono l’esistenza di contratti a canone agevolato.
  6. Apertura dello spazio studio/ricreazione Welcome day, consistente in sale messe a disposizione degli studenti che necessitano di ripassare un esame, incontrarsi per confrontarsi, navigare in internet anche con postazioni specifiche per studenti con disabilità (computer dedicati per studenti non vedenti e non udenti)
  7. Apertura della sala al secondo piano della sede amministrativa nel corso Vittorio Emanuele 68 a disposizione delle associazioni studentesche/comitati che ne fanno richiesta
  8. Apertura di una pagina facebook sulla quale i ragazzi scrivono per avere chiarimenti dell’ufficio DSU su tutti i servizi che li riguardano
Questi alcuni esempi concreti di attività avviate in questi anni, dal 2010 ad oggi.
A questo si aggiunga la politica virtuosa applicata alla gestione dell’Ente, che ha consentito all’Ersu di avere somme disponibili sia per aumentare il numero delle borse di studio rispetto alle somme erogate dal Miur e dalla Regione, sia di garantire i servizi per gli studenti con disabilità che gravano in toto sul bilancio dell’Ersu, ovvero son servizi pagati con fondi propri dell’ente.
Un altro aspetto importante della politica avviata dalla sottoscritta e dai cda che si son succeduti in questi tre anni,  consiste nel confronto costante con gli studenti sulle problematiche relative al diritto allo studio, sui servizi offerti e che necessitano o di essere implementati o migliorati, qualcuno sostituito, anche con tavoli periodici dai quali emergono esigenze che vengono successivamente valutate in consiglio di amministrazione.
Non nascondo che spesso vengo contattata direttamente dai genitori per ricevere informazioni sui nostri bandi, sui percorsi di studio e rassicurazioni sui nostri servizi.
Dal 2010, un altro passaggio importante, è stato quello di aprire le porte dell’ente alla generalità degli studenti con iniziative rivolte non soltanto ai beneficiari di servizi previsti dai bandi canonici, ma anche parte di quegli studenti che prima nemmeno sapevano dell’esistenza di un ente che invece dovrebbe, e lo sta diventando, un punto di riferimento per tutti i giovani iscritti all’Ateneo cagliaritano.
Questa impostazione innovativa ha consentito e consente agli studenti di comprendere le funzioni dell’Ersu, di sentirsi protagonisti e partecipi della programmazione delle attività.

D: Daniela ritiene che Cagliari sia una città a dimensione di Studente e di Studioso?
La risposta, mi dispiace dirlo, ma è no. Non è automatico che una città sede universitaria sia anche a dimensione di studente. Per esserlo bisognerebbe che più enti lavorassero insieme per un unico obiettivo: far stare bene il cittadino/studente. Invece capita troppo spesso che il giovane venga visto come sinonimo di seccature, disordine, chiasso. Non esistono iniziative a basso costo per l’accesso da parte degli studenti a circuiti culturali. Gli spazi di aggregazione sono davvero pochi e sottodimensionati. I commercianti non vengono sensibilizzati affinché applichino tariffe agevolate per studenti eppure gli studenti spendono sul nostro territorio e fanno girare l’economia in modo considerevole.
Le biblioteche non hanno orari adatti alle loro esigenze, mi rendo conto che tenere aperte le biblioteche di notte sia un costo, ma è anche vero che si potrebbero trovare forme di collaborazione con le associazioni studentesche. Gli studenti fuori sede, così come gli studenti stranieri e gli studiosi, dovrebbero poter trovare in città punti di informazione, attività itineranti atte a far conoscere la nostra terra, le nostre tradizioni...
Insomma, abbiamo ancora davvero tanto da fare rispetto ad altre città universitarie in cui le strade brulicano di giovani e i residenti son ben felici di accoglierli.

D: Progetti professionali futuri?
Per il momento l’attenzione resta circoscritta agli studenti. L’incarico di rappresentare l’Ersu è impegnativo, confrontarsi continuamente con i giovani porta a rimettere in discussione continuamente il proprio modo di lavorare. Le loro richieste richiedono velocità nelle risposte, certezze anche quando le risposte non sono positive, trasparenza nell’operare, massima disponibilità e quando dico massima, intendo che non esistono orari, ferie, malattia che tengano.
Per quanto riguarda il ‘dopo’...la vita mi ha insegnato a vivere alla giornata. Nei programmi giovanili c’era l’apertura di un’accademia delle arti, il cui presupposto sarebbe dovuto essere essere la laurea in pedagogia, gli anni trascorsi al Conservatorio con il diploma di solfeggio e l’insegnamento della danza classica e moderna. Peccato che quella pianificazione non avesse previsto le alternative dovute ai ‘casi della vita’ che possono cambiartela dall'oggi al domani costringendoti a rivedere o ribaltare le tue posizioni quando meno te lo aspetti.
Non escludo in ritorno all’attività precedente, svolgere nuovamente la professione di pedagogista nella speranza che nel frattempo la categoria ottenga il giusto riconoscimento attraverso la costituzione di un albo professionale, ad oggi assente.
Valuterò a tempo debito...a Dio piacendo....


Daniela Noli, laureata in Pedagogia, nata a Cagliari il 22 febbraio del 1966, è la prima donna a ricoprire l'incarico di presidente dell’Ersu di Cagliari ed è vicepresidente dell’Associazione nazionale degli organismi per il diritto allo studio universitario (Andisu). Fra le specializzazioni: corso IFOS in criminologia clinica e psicologia giuridica; specializzata in Mediazione civile e commerciale Camera di Commercio di Cagliari, con la collaborazione del Dipartimento di Scienze giuridiche e forensi dell'Università degli studi di Cagliari. E' iscritta al C.I.S.M.A.I. Coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e l'abuso all'infanzia. E’ inoltre iscritta alla Federazione italiana pedagogisti e all'Associazione nazionale pedagogisti.
 Dal 2006 al 2009 ha fatto parte della Commissione Politiche giovanili dell’Anci nazionale, mentre dal 2008 al 2009 ha ricoperto il ruolo di coordinatrice regionale Centri Informagiovani sardi (Anci Sardegna). Dal 2007 al 2009 è stata membro Anci nazionale del Coordinamento centri Informagiovani e membro della commissione “Occupazione, Crescita, Innovazione” della Fondazione Anci Ideali di Bruxelles, oltre che vice presidente della commissione “Mediterraneo e cooperazione”.Sempre molto attenta alle problematiche giovanili, appena si è insediata nel palazzo di corso Vittorio Emanuele II, sede dell’Ersu, ha immediatamente ideato e attuato lo sportello “Student Jobs”, sportello polifunzionale interistituzionale di formazione e informazione per gli studenti universitari.Prima di ricoprire l’incarico di presidenza dell’Ente regionale per il diritto allo studio universitario di Cagliari, dal 2006 al 2009 è stata assessore allePolitiche giovanili, Affari Generali, Decentramento e Assistenza Zooiatrica nel Comune di Cagliari. Sempre a favore dei giovani ha attivato e implementato i servizi a sportello. Fra questi lo Sportello casa, di intermediazione per la ricerca della casa, e lo sportello Terzo settore, per l’avvio dell’auto-imprenditorialità.
È stata inoltre promotrice e coordinatrice dell’Isola dei Giovani, rete regionale dei comuni sardi sulle Politiche giovanili. Nel 2007 ha ideato e progettato il corso “Giovani e Istituzioni, istruzioni per l’uso” organizzato dalla fondazione toscana Promo P. A. che si occupa di ricerca, alta formazione e progetti per la pubblica amministrazione. Nel 2010, è stata docente del corso a Livorno e Lucca.
Da 27 anni si occupa di volontariato organizzando numerose attività, ancora una volta in favore dei giovani, per la promozione e sviluppo dell’individuo, attraverso “Progetto giovani, percorsi di formazione per giovani animatori socio-culturali”, diventato successivamente un progetto nazionale; “Progetto management”, finalizzato all’auto-imprenditorialità giovanile attraverso l’associazionismo; “Progetto formazione quadri dirigenti”, per lo sviluppo della professionalità nel settore educativo-sociale-sportivo.
Ha collaborato con il servizio diocesano pastorale giovanile, il Serd, l’Ufficio distrettuale dei servizi sociali per i minorenni. Dal 2001 al 2008 ha ricoperto il ruolo di presidente provinciale U. S. Acli, di membro della presidenza regionale Acli e di dirigente Nazione U.S. Acli.
Tra il 1999 e il 2009 ha svolto attività di docente di Gestione e aspetti tributari delle associazioni e dei circoli culturali e sportivi nel corso di laurea Interfacoltà in Scienze motorie e, tra il 1999 e il 2001, ha svolto attività di collaborazione all’attività scientifica dell’insegnamento di “Psicologia dello Sport”, con il professor Marco Guicciardi, su Obiettivi e metodi di promozione delle attività motorie non competitive per lo sviluppo armonico dei giovani e delle comunità, presentato in un ciclo di incontri scientifici e culturali nel dipartimento di Psicologia.
Nel 2000, ha svolto attività di docenza nel corso per capi equipe su: organizzazione eventi, comunicazione verbale e non verbale, gestione delle criticità all’interno del gruppo di lavoro, il ruolo del leader all'interno del Centro di volontariato per l’accoglienza giubilare romana. All'interno dell'Enaip Sardegna ha ricoperto le funzioni di responsabilità della gestione della formazione e dei percorsi formativi on line in veste di supporto agli utenti on line (dal 2000 al 2005) e di responsabile della segreteria con attività di gestione e coordinamento della segreteria di Direzione e Presidenza regionale Sardegna e di gestione delle Pubbliche relazioni (2004/2005).
Fra gli incarichi della dottoressa Noli

2008/09 Università degli Studi di Cagliari, Facoltà di Scienze della Formazione - Comune Ca - Ufficio scolastico regionale: promotrice e coordinatrice del progetto  “Innovazione e creatività come risorsa emergente” ciclo di seminari indirizzati ai giovani di età fra i 15 e i 32 anni
Comune di Ca - Comando Regione Carabinieri - SERD - Scuole medie secondarie: promotrice di incontri sul tema “Legalità eprevenzione delle tossicodipendenze”.
2006/09 Rete Iter (Innovation, Territory, Energy and Resources for a new welfare) membro del direttivo.
La dott.ssa Noli ha inoltre frequentato:
· il corso in Gestione delle risorse umane (2004) - Fadol, Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale, Commissione Europea DG, Occupazione e Affari Sociali,
· il corso in Attività di informazione e comunicazione in rete. Progettare interventi in coerenza con i documenti di programmazione e finanziamento; progettare un intervento formativo; scegliere ed utilizzare i principali modelli progettuali; metodologie e strumenti per la gestione dei progetti di formazione; organizzare le risorse umane, tecnologiche e finanziarie (2003)  - Fadol, Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale, Commissione Europea DG, Occupazione e Affari Sociali,
· il corso in Gestione risorse umane, coaching e sviluppo collaboratori, negoziazione, selezione personale, gestione gruppi di lavoro, teorie e modelli della comunicazione, la consapevolezza (2002). Fadol, Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale, Commissione Europea DG, Occupazione e Affari Sociali,
· il Master in Storia e metodologia della comunicazione (1998) - European School of Economics, Cagliari,
· il Master in Comunicazione e gestione d'impresa (1998) - European School of Economics, Cagliari,
· il Seminario intensivo di specializzazione ed approfondimento sulla comunicazione efficace Parlare in pubblico: una nuova tecnica dell’argomentazione tenuto dal professor Bernardo De Muro.



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