giovedì 15 agosto 2013

IL VOTO DEI CATTOLICI

Oggi sui media sta girando un’analisi scritta dal vaticanista Aldo Maria Valli intorno all’oggetto. Mi pare utile portare un piccolo contributo per migliorare la comprensione degli eventi che stiamo vivendo.
Anzitutto, e per fortuna nostra, don Sciortino direttore di Famiglia Cristiana, che scrive anatemi contro Berlusconi e i cattolici che lo votano, ha un seguito sempre minore, proprio tra i cattolici, che come categoria politica sono scomparsi dall’agone politico qualche decennio fa, proprio a seguito del Concilio Vaticano 2°, i cui proclami sono stati interpretati come “un sciogliete le righe” generalizzato. All’epoca era di moda essere contro la dottrina della Chiesa cattolica, contro le gerarchie della stessa, per la libertà di tutto e su tutto. Lì è cominciato il declino, con lo svuotamento dei seminari diocesani e la fuga dal celibato di migliaia di consacrati.
Il gregge si è disperso dove ha trovato ovili accoglienti.
Ricordo con sgomento come un direttore dell’Avvenire, certo Raniero La Valle, fondò addirittura un movimento politico dentro al “glorioso” Partito Comunista Italiano, dal nome quanto mai suggestivo: Cattolici per il Comunismo.
Oggi stiamo vivendo le conseguenze di quelle interpretazioni fantasiose dei deliberati del Concilio. La Fede non si è fatta cultura di massa, anzi è stata in gran parte ostacolata anche dalle gerarchie. Per fortuna, nostra, lo Spirito soffia dove vuole e così si sono formati i vari Movimenti Ecclesiali, che hanno cominciato a raccogliere i credenti e a portarli in un alveo di Fede vissuta. È vero, hanno dovuto soffrire non poco grazie agli ostacoli di certe gerarchie, altri che si stanno formando seguiranno la stessa sorte, ma alla fine Cristo e i suoi fedeli seguaci trionferanno. Saremo sempre e comunque un piccolo gregge.
Ma, ritornando al tema principale sul voto politico dei cattolici, quali sono le aspettative degli “illuminati” che lavorano contro il voto dei cattolici al partito di Berlusconi? Quali sono le proposte alternative che mettono in campo? 
Ormai i cattolici che frequentano le liturgie sono ridotti a meno del 10% della popolazione, questo è un dato certo. Quale massa critica possono rappresentare? E questo 10% vota di tutto al momento delle elezioni, ci sono cattolici che votano ancora comunista, come quelli che votano lega, come quelli che votano PD e PDL e destra. Allora, qual’è la sostanza del contendere?
A me sembra che la polemica dei vari “illuminati” cattolici antiberlusconiani sia destinata a risolversi in un vuoto pneumatico senza ritorno. Poi, sinceramente, ma questi cosa propongono in termini di progetto politico per l’Italia e per l’Europa?
Finché si limitano ad argomentare contro qualcuno non avranno certo seguito a livello di massa. Dovrebbero sviluppare un ragionamento con delle strategie politiche, e queste mi sembra manchino totalmente nelle loro analisi. Da CulturaCattolica

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