venerdì 29 novembre 2013

"Càsate y sé sumisa". Se è la libertà di stampa ad essere sottomessa.

Se è la libertà di stampa ad essere sottomessa.
 Nessuno, o quasi, men che meno sulla stampa, di piccola o alta tiratura, parla di un fenomeno degno della peggiore censura totalitaria degli ultimi due secoli. Noi nati negli anni ottanta tiravamo un sospiro di sollievo dopo la caduta del muro di Berlino, inspirando a pieni polmoni quella promessa di wind of change. Ma quale wind e wind d’Egitto? Non certamente quello che entra dalle finestre spagnole. Il fatto è la censura incondizionata dell’opera  della giornalista Tg3 Costanza Miriano “Sposati e sii sottomessa” versione italiana di “Càsate y sé sumisa”. Il libro è un ameno viaggio tragicomico tra le peripezie matrimoniali del connubio cristiano cattolico, ergo, si badi bene, matrimonio libero, unione in cui i due coniugi hanno voluto liberamente la loro comunione sacramentata dal giuramento ecclesiale. Il titolo del volume è ispirato alla nota pericope paolina contenuta nella lettera agli Efesini, stessa lettera in cui San Paolo dice qual cosina anche agli uomini, come la stesa giornalista precisa nel proseguo ideale del libro, confluito successivamente in un secondo volume di successo per i tipi della Sonzogno Editore (Sposati e muori per lei). Il volume, con tono divertente e ironico, raccoglie osservazioni razionali di buon senso, rinforzate dalle indicazioni del Magistero, si limita a rappresentare uno stimolo a riflettere sull’amore e sulla vita per riscoprire la vocazione meravigliosa della donna, la cui prima vera grande rivalutazione si deve al cristianesimo cattolico. La questione assai grave è il silenzio scandaloso dei colleghi giornalisti, a prescindere dal contenuto dell’opera che può essere ritenuto più o meno confessionale. In seno alla vicenda nasce l’allarmante e mai sopita minaccia del reato d’opinione. Perché nessun organo di stampa, italiano e non, ha chiesto spiegazioni al Governo spagnolo la ragione reale di tanto accanimento davanti ad associazioni, partiti politici, intellettuali spagnoli che chiedono di ritirare il suo libro dal mercato? Sarebbe interessante comprenderne le ragioni reali perché quelle apparenti sono le più fantasiose: istigazione alla violenza sulle donne, l’incessante tentativo d’arresto verso il processo di parificazione al genere maschile et alii.
Reato d’opinione: ci risiamo. Un unico suggerimento ai cari cugini spagnoli: le vostre interrogazioni parlamentari riservatele a problemi seri e prendetevi l’incomodo di leggere un libro prima di fare figure tapine di simil fata. Buena lectura para usted, si usted puede entender lo que lee.








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