Il reperto messo all'asta a New york |
Un’iscrizione a mano su una Bibbia degli anni Trenta apre una finestra sulla religiosità di Albert Einstein. “La Bibbia è una grande fonte di saggezza e consolazione, deve essere letta frequentemente” scrive di proprio pugno lo scienziato ebreo tedesco, firmando assieme alla moglie Elsa, il libro sacro che nel 1932 regalarono ad un’amica americana di noma Harriet Hamilton. Si tratta di una rara traccia del rapporto fra la fede e il premio Nobel per la Fisica autore della teoria della relatività, scomparso nel 1955.
In genere si ritiene Einsten che sia stato sempre lontano dalla religione, alcuni storici hanno attribuito in passato tale atteggiamento ad una reazione all’Olocausto nazista in Germania e una prova di tale atteggiamento viene dalla lettera che scrisse nel 1954 al filosofo Eric Gutkind definendo la Bibbia “una collezione onorevole ma di leggende primitive molto infantili”. In realtà la frase scritta sulla Bibbia, venduta all’asta a New York questa settimana, suggerisce che il suo sentimento sulla religione è stato più articolato. “Ogni opinione espressa da Einstein sulla Bibbia è di estremo interesse” commenta Christina Geiger, direttore del Dipartimento manoscritti rari della casa d’aste Bonhams di New York dove il libro è stato messo in vendita per 1500 dollari ed ha raggiunto 68500 dollari al momento dell’assegnazione definitiva. f. la Stampa
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