Mentre Berta filava in attesa che
i ravioli cuocessero per Pipino e Carletto Magno finisse di giocare nel box
probabilmente già assisteva alle teletrasmissioni siglate dai poteri forti.
Oggi, a qualche lustro di distanza, manteniamo la felice tradizione. Del resto,
una grande civiltà si riconosce nell’alto numero di tradizioni che essa
annovera in seno alla propria cultura e in Italia non ci batte nessuno in
quanto a solerte attaccamento alla tradizione popolare. Di che stupirsi dunque
se l’infotainment della Rai Tre di
prima serata è un prolungamento animato dell’agenda di Fonzies dalla “c”
aspirata, che fa tanto brand fiorentino spendibile cinque
stagioni l’anno. Renato Brunetta, scordando i trascorsi minzoliniani accusa
male il colpo della sovraesposizione del neo segretario del PD sulla rete
pubblica e se ne lamenta in un duello all’arma bianca con l’imperatore di Rai
Tre che, c’è da scommetterci, continuerà la singolar tenzone per le investiture
saltando à a piè pari la sua Canossa presso Papa Brunetta che pochi minuti fa
non ha saputo risparmiarsi l’ennesima boutade all’indirizzo di Fazio. Fu vera
gloria?
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