Il linguaggio comunicativo è un filo intermentale che apre o chiude al
prossimo.
La comunicazione, specie giornalistica, ha oggi gli stilemi di un
inarrestabile ring in cui la spunta chi più persevera nell’attacco verbale. Carlo
Climati, cattedratico, scrittore e giornalista non si rassegna ad un simile
abbruttimento comunicativo. La sua inesausta attività pubblicistica e
saggistica si occupa di mass media e tematiche giovanili, passioni che
confluiscono oggi nell’appassionante laboratorio di Comunicazione “Non sei un
nemico”, attivo presso l’Università Europea di Roma. Spiega Climati,
collaboratore del GRIS (Gruppo di Ricerca ed Informazione Socio-Religiosa): “La nostra iniziativa ha lo scopo di
trasmettere una nuova idea di comunicazione basata sul dialogo e su una serena
accoglienza dell’altro”. In che modo? Attraverso un laboratorio teorico e
pratico che, dapprima analizzerà le forme di comunicazione esistenti, social
network, giornalismo, radio, dalla televisione per arrivare ai consueti
registri comunicativi del dialogo interpersonale. In un secondo momento si
arriverà al fulcro vero e proprio del progetto: trovare canali comunicativi che
dissuadano dalla costante ricerca del conflitto comunicativo. Basta voler
andare contro quanti sostengono follemente che l’odio teorizzato sia
terapeutico nel privato e nel mondo lavorativo. Obiettivo primario, che
unifica, peraltro, ogni iniziativa di Climati, è un’offerta didattica che sia
integralmente formativa per il giovane universitario, sia su un piano strettamente
contenutistico che di crescita personale.
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