martedì 3 dicembre 2013

Per la testimone oculare delle contraddizioni storiche del ‘900 è presto fiction



La Maestra del giornalismo italiano, la combattente di tutti gli autoritarismi del ‘900, la testimone oculare della storia internazionale del secolo scorso, assistita da un singolare talento nella scrittura , quella Maestra di giornalismo senza precedenti avrà il viso etereo di Vittoria Puccini, fiorentina doc come Oriana. “Mi sono vista e rivista ossessivamente tutte le sue immagini, le interviste in tv, ho studiato le sue mosse, il modo di alzare e abbassare lo sguardo, di stringere la sigaretta tra le dita. È il ruolo più gravoso che mi sia mai capitato. Ne ho il sacro terrore. Prendo il coraggio da lei”. Certo,  è facile immaginare la quintessenza della femminilità che è la Puccini confrontarsi sui binari della fragilità di donna dinanzi alle storie capitali dell’affettività fallaciana: il legame con François Pelou prima e Anekos Panagulis tempo dopo, più difficile sarà delineare il primo appuntamento con la storia della giovanissima Oriana, arruolata dal padre Edoardo come staffetta partigiana. Siamo curiosi di capire come verrà illustrato il suo debutto con la carta stampata, la sua epopea come inviata di guerra e come temeraria intellettuale di destra anti Islam. Come verrà affrontato l’arsenale di problematiche scottanti da una produzione della tv generalista?
“L’Oriana”, fiction siglata da Marco Turco, sarà sugli schermi al principio del 2014 sarebbe ottimo prodotto se si partisse dall’autenticità del personaggio evitando prudenzialmente ogni patetico tentativo agiografico, rispettandone igienicamente alcuni topoi fondamentali per mezzo dei quali sarà facile rendere un ritratto integrale della donna Oriana. Farebbe piacere riscontrare un impianto narrativo che rispetti una grande verità - a prescindere dagli estremismi fallacciani che si può scegliere se inserire o no tra io linguaggi portanti del racconto – la sua lotta contro l’Islam non iniziò con l’attacco alle Torri Gemelle, ma molti anni prima, il tempo di apprendere che quella religione è capace di vessare la donna in ogni suo aspetto.








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