martedì 24 settembre 2013

Couperose:questa sconosciuta! Mica tanto! Leggi qua.

Oggi la nostra esperta di bellezza, Alessandra Botta, titolare del Centro Estetico "Ali di Bellezza" ci parlerà dei rimedi per la pelle afflitta da couperose care amiche.
-Esiste un rimedio per attenuare i danni del sole estivo sulla pelle couperosica? Sono reversibili gli inestetismi della couperose?
R: Come per ogni inestetismo, anche per la Couperose e le pelli sensibili in genere si dovrebbe sempre agire in prevenzione. Infatti nelle persone predisposte costituzionalmente a questo inestetismo, basta uno stimolo termico, come appunto in estate passare dal caldo esterno agli interni con aria condizionata, per apportare un afflusso maggiore di sangue che dilata questi vasi capillari tanto da superare il loro normale potere elastico e da determinarne poi il loro ingrossamento permanente.
Ecco perché queste persone devono far attenzione ad esporsi al sole, soprattutto quando e più intenso il suo calore. Non sono i raggi ultravioletti ad essere i più nocivi, ma gli infrarossi. Nello scegliere i prodotti solari quindi devono optare per quelli che contengono filtri UVA e UVB, oltre a fare molta attenzione al tipo di alimentazione che si conduce (troppi caffè o bevande calde, spezie e cibi piccati, al bando!) Quindi parliamo si di un danno permanente, anche se in campo estetico e dermatologico esistono macchinari capaci di attenuare (se non eliminare definitivamente) questo tipo di inestetismo.- Quali sono i prodotti specifici che consiglieresti?
R:L'inestetismo che chiamiamo couperose si verifica in pelli generalmente sensibili e fragili, facilmente vittime di fenomeni irritativi: per questo sono indispensabili i prodotti di trattamento specifici, capaci di calmare, idratare e proteggere e limitare il più possibile il peggioramento delle condizioni di stress epidermico.
La linea Sensitive Skin della Janssen Cosmeceutical agisce sia rinfeorzando le difese naturali del film idrolipidico, sia riducendo al minimo quei componenti (come alcool e conservanti) generalmente presenti in altri prodotti, che peggiorano lo stress della pelle. - Ci sono prodotti "da supermercato" di buona efficacia alla portata di qualsiasi tasca?
R: Esistono in commercio numerose linee di preparati messi a punto per pelli dai facili rossori, ma ricordiamo che come sempre il prezzo va di pari passo alla qualità del prodotto che acquistiamo. Quindi inutile aspettarsi grandi risultati da un prodotto che ha una concentrazione insignificante di principio attivo, che diversamente, nei cosmeceutici si trova ad una concentrazione 10 volte superiore.
In linea di massima, parlando di rimedi naturali, possiamo citare il mirtillo (per le proprietà di vasocostrizione) . Gli antociani presenti nel mirtillo, infatti, si agganciano alle tossine che circolano nel sangue e le distruggono, evitando un ulteriore danno cellulare. Oltre al mirtillo tutti componenti lenitivi come aloe, hamamelis, calendula, sono ottimi alleati per calmare i tipici rossori dovuti alla couperose.

Pili contro la convenzione Tirrenia. Contro l'ignavia politica la mobilitazione di tutti i Sardi che reAgiscono con Unidos

23 settembre Piazza Lamarmora - Iglesias
«In un momento in cui nel mondo si cerca di avere l’alluminio - materiale senza pari per caratteristiche di alta elasticità, resistenza e lavorabilità – noi, in Sardegna, cosa facciamo? Noi chiudiamo! Sia chiaro che a noi non interessa l’elemosina degli sconti. Non ci interessa. Esigiamo di esser messi produttivamente alla pari col resto dell’Italia».

Mauro Pili, leader di Unidos ricorda l’evocativa realtà di PARIS a cui lavora infaticabilmente, inascoltato,  dal 2010: «Paris è l’acronimo di Piano Attuativo Riequilibrio Insulare Sardegna. PARIS significa dunque Alla Pari e Uniti». Ma in Parlamento «Io sono solo. Ho votato per 1200 volte contro le indicazioni del mio partito. Solo pressioni e vessazioni contro l’impegno del difendere la Sardegna. L’unica risposta, quella di Calderoli che proponeva un ridicolo “Federalismo solidale”. A noi non interessa. Noi vogliamo essere messi alla pari col resto dell’Italia». Il deputato insiste su l’unica arma che ora rimane in mano ai Sardi presentando la sua iniziativa targata Unidos: ReAgiamo, ad Iglesias.  "Odio gli indifferenti" dichiarava Antonio Gramsci. Nel momento in cui lasceremo scorrere la nostra indifferenza è allora che Tirrenia, Enel e grandi lobbies ci mangeranno vivi. La nostra risposta è Mobilitazione, reAgiamo. Pili continua dunque la proposta della sua petizione da proporre al Presidente della Repubblica: la raccolta firme per la revoca della convenzione Tirrenia e approvazione del decreto per il riequilibrio insulare. Una battaglia che segnerebbe una vittoria del popolo Sardo intero, trasversale al carnevale dei colori partitici.
Unidos. Mauro Pili. Iglesias. ReAgire 

domenica 22 settembre 2013

lunedì 9 settembre 2013

La nostra Esperta ci dice tutto ciò che devi sapere sulla tecnica della Luce Pulsata

Come promesso abbiamo chiesto alla nostra esperta di bellezza di illustrare i benefici del trattamento che debutterà il 14 settembre presso il Centro Estetico "Ali di Bellezza" (via Leandro Corona 13, Cagliari - Pirri) pressi Easy Beauty care amiche (date uno sguardo al promo delizioso https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=PmjUBduGHpw). Abbiamo voluto conoscere metodologia e costi di uno dei trattamenti progressivamente definitivi più efficaci. La parola alla nostra professionalissima esperta Alessandra. E, ragazze, non dimenticate che "Ali di Bellezza" vi premia.  (https://www.facebook.com/photo.php?fbid=384873998306522&set=pb.191845667609357.-2207520000.1378750314.&type=3&theater). 

D: Qual è il periodo dell’anno più propizio per un trattamento con la luce pulsata?
R: Possiamo dire che i trattamenti di Luce Pulsata possono essere effettuati in qualsiasi periodo dell'anno. Occorre precisare, tuttavia,  un solo particolare: la pelle non deve essere esposta al sole dopo il trattamento! Infatti, anche se la pelle è abbronzata, il trattamento può essere eseguito, con una potenza diversa da quella che verrebbe impostata con la pelle in periodo invernale.
D: È un trattamento definitivo?
R: Il termine "definitivo" non è corretto, in quanto, come esseri umani siamo soggetti a sbalzi continui sia di tipo ormonale che relativi ad altri fattori. Il termine corretto per definire la Luce Pulsata è: progressivamente definitivo, in quanto è un trattamento che prevede diverse sedute a seconda del fototipo e del tipo di pelo,e sopratutto, molta, molta costanza.
D: Quali benefici attendersi?
R: I benefici che si possono riscontrare sono sia a livello epidermico, si nota infatti un miglioramento del tono e della cromia della pelle, oltre la scomparsa degli odiatissimi "peli incarniti". Quanto ai risultati sul pelo come dicevo prima dipendono dal fototipo e dal tipo di pelo: diciamo che in linea di massima, i risultati migliori, si ottengono su pelli chiare con pelo scuro.
D: Quale terapia di mantenimento è giovevole per trattenere il più a lungo possibile gli effetti positivi del trattamento?
R: Generalizzando possiamo dire che dopo le sedute necessarie alla diminuzione dei peli in spessore e quantità, sono previste negli anni successivi delle sedute a distanza sempre più lunghe nel tempo. Sarà la stessa ricrescita minima a dettare i tempi.
D: Qual è la tipologia di cliente a cui lo consigli particolarmente?
Sicuramento lo consiglio a chi è stanca di combattere contro questo problema con altri metodi di depilazione, a chi soffre di ipertricosi ed è soggetta a un problema maggiore, a chi è da sempre schiava del rasoio e finalmente è decisa ad abbandonarlo, a favore di una pelle liscia, senza odiose e spinose ricrescite.
D: Guardiamo l’aspetto pratico: il trattamento è particolarmente costoso?
R: Parliamo di una tecnologia, e qualsiasi macchinario che garantisce risultati, ha i suoi prezzi, che tuttavia, sono abbastanza accessibili, considerando che si effettua una seduta al mese. Partiamo da una zona molto richiesta quanto fastidiosa come il labiale (baffetto)sui 20 euro fino a zone più estese come le gambe che no superano gli 80 euro.

14 settembre: Parte in formula promozionale presso il centro "Ali di Bellezza" la novità della Luce pulsata

Tra poche ore Vi spieghiamo più in dettaglio i benefici di questo straordinario trattamento che dal 14 settembre debutterà presso il centro "Ali di Bellezza" .
Vi anticipiamo una piccola promo e vi rimandiamo alle lettura dell'intervista alla nostra esperta di bellezza...A più tardi amiche :)

https://www.youtube.com/watch?v=PmjUBduGHpw

venerdì 6 settembre 2013

MAURO PILI Interrogazione urgente alla Camera: lo Stato faccia la sua parte


MAURO PILI: A RISCHIO LA PIÙ GRANDE INDUSTRIA DELLA SARDEGNA
UN PIANO MARSHALL PER SCONFIGGERE LA BLUE TONGUE
In poche settimane il virus ha colpito migliaia di aziende ovine da nord a sud dell’isola

“La più grande industria della Sardegna, quella ovina, è a rischio. In questi ultimi giorni e settimane il fenomeno della cosiddetta Lingua Blu (blue tongue) ha raggiunto drammaticamente tutte le province dell’isola e sono ormai tantissime le aziende che rilevano un escalation del contagio senza precedenti. Si tratta di una situazione che sta divenendo ora dopo ora sempre più grave con punte del 100% delle aziende di singoli territori contaminate dal letale virus che non lascia scampo alle greggi. Dal sassarese al medio Campidano si vive in uno stato di preoccupazione elevatissimo proprio perché si rischia di perdere l’intero patrimonio zootecnico sardo. Serve un intervento immediato, non solo diretto ad arginare questo virus nelle aree colpite, ma occorre un vero e proprio piano Marshall, in grado di incidere direttamente sul vettore di questa gravissima malattia che colpisce gli ovini. A rischio è il più grande patrimonio zootecnico dell’area mediterranea, quello più rilevante del nostro Paese, con oltre 3 milioni e mezzo di ovini. Serve un’azione urgente e senza ulteriori ritardi”.

Lo ha detto stamane il deputato sardo Mauro Pili a conclusione di una serie di sopralluoghi tra ieri e oggi in diversi ovili del cagliaritano e del medio campidano con l’ausilio di produttori, tecnici e veterinari. Nel corso delle verifiche sono state valutate anche le azioni urgenti da mettere in campo per cercare di arrestare il dilagare del virus. Tutti elementi che sono stati immediatamente trasmessi stamane al Ministro della Salute Lorenzin attraverso un’interrogazione parlamentare urgente.
“I mesi di settembre e novembre posso essere decisivi per un’ulteriore moltiplicazione delle larve e dei vettori della malattia – ha detto Pili. Occorre intervenire sia sul bestiame, sia sulle aree a rischio riproduzione del vettore. Esistono prodotti selettivi che consentono di abbattere sul nascere le larve e lo stesso insetto vettore (culicoide). Deve essere attivata una campagna urgente, considerato che sino ad oggi risulta essere stata inefficace e comunque limitata. E’ indispensabile l’immediata predisposizione di un piano d’azione al quale deve partecipare a pieno titolo la protezione civile nazionale che, a prescindere dalle competenze, ha in capo strutture in grado di sostenere una campagna così rilevante come quella necessaria in poco tempo. Questa escalation, senza timori di allarmismi, rischia di essere una vera propria calamità senza precedenti per la nostra Regione e deve essere messo in campo ogni sforzo per salvaguardare un’industria con decine di migliaia di operatori che rischiano di finire sul lastrico e per i quali servono immediati interventi di risarcimento”.

“Occorre – ha detto Pili – attivare un tavolo tecnico scientifico esteso anche alle organizzazioni degli allevatori che consenta di valutare urgentemente alcune questioni imprescindibili come il ricorso alla vaccinazione contro la febbre catarrale degli ovini, intervento di fatto obbligatorio considerato che vengono escluse da qualsiasi ristoro di danni le aziende che non vaccinano. Questo ovviamente non consente di valutare caso per caso l’esigenza o meno della vaccinazione posto che si tratta in molti casi di un intervento ad elevato rischio sia per la produzione del latte che per la stessa filiazione. Per questo motivo sarebbe indispensabile un piano di monitoraggio sulle aziende teso ad intervenire in modo puntuale e non generico per l’eliminazione dei capi colpiti e di quelli a rischio”.
“Resta da affrontare in modo autorevole e senza condizionamenti l’efficacia e l’innocuità dei vaccini attualmente utilizzati contro il virus della febbre catarrale degli ovini (lingua blu), posto che non esistono certezze sull’efficacia proprio perchè il vaccino utilizzato copre solo una marginale casistica del virus della lingua blu che si manifesta attraverso 24 sierotipi diversi e ricombinanti. Un elemento questo che costituisce un limite se viene affrontato solo per due fattispecie di sierotipo. La campagna vaccinale per essere efficace deve essere tempestiva, con particolare riferimento allo stato di salute degli animali da trattare e al ciclo vitale dell’insetto vettore (culicoide) e questo ad oggi non risulta essere stato fatto con la necessaria tempestività”.

“Occorre un intervento radicale – ha detto Pili. La sola azione tesa a contrastare gli effetti del virus è risultata dispendiosa e sostanzialmente inefficace. Dagli anni 2000 ad oggi la malattia non ha mai cessato la propria presenza negli allevamenti dell’isola provocando danni e costi per centinaia di milioni di euro (costo dei vaccini – somministrazione – danni diretti della malattia e danni conseguenti agli effetti collaterali del vaccino). E’ indispensabile per questo motivo mettere in campo un’ efficace e tempestiva lotta all’ insetto vettore, condizione essenziale per cercare di fermare il diffondersi della malattia. La vaccinazione, per definizione, è una profilassi (profilassi vaccinale) e che pertanto dovrebbe essere eseguita anticipatamente al manifestarsi della malattia ed è in molti casi controindicata durante il decorso della malattia stessa. Per questo motivo il virus va combattuto alla fonte e non sull’effetto”.

Nell’interrogazione al Ministro Pili ha chiesto:
a. se il ministero sia attualmente a conoscenza delle dimensioni dell’ epidemia e della gravità delle conseguenze attese
b. se il ministero sia a conoscenza di quali siano i sierotipi attualmente presenti in Sardegna 
c. se il ministero sia a conoscenza di quali sierotipi vaccinali sono stati messi in produzione dagli istituti e dagli enti incaricati
d. se attualmente i vaccini messi in produzione e destinati ai focolai sardi siano in grado di coprire tutti i sierotipi riscontrati
e. se il ministero sia conoscenza, a fronte di un patrimonio ovino di circa 3.500.000 capi, di quanti siano le dosi di vaccino messe a disposizione;
f. di sapere perché la profilassi vaccinale sia iniziata nel mese di agosto, con la malattia già conclamata, con temperature intorno ai 40 gradi e con animali adulti già in stato di gravidanza avanzata
g. se il ministero sia a conoscenza di eventuali programmi di profilassi vaccinale per la campagna produttiva 2013-2014 
h. se non intenda attivare le proprie strutture, compresa la protezione civile nazionale, per supportare un’azione efficace di profilassi preventiva e di lotta al virus con vere e proprie campagne di antiparassitarie mirate;
i. se non intenda attivare in Sardegna, di concerto con la Regione, strutture di ricerca e monitoraggio, alla pari di quelle di Teramo, proprio evitare questa costante e ormai dipendenza scientifica sul fenomeno da strutture allocate fuori dall’isola

lunedì 2 settembre 2013

CLAUDIA TRONCI:LA STORIA DELLA TELEVISIONE SARDA HA IL VOLTO PULITO DELLA MERITOCRAZIA

Claudia Tronci. Finale III stagione di "Di che danza 6?".
Foto: Paolo Magnanelli
Negli abiti di Eleonora d'Arborea al XIX Corteo Storico Medievale Iglesias
Foto: Ignazio Vacca
“Io ballo da sola” è il titolo dell’evocativa e agrodolce pellicola di Bernardo Bertolucci (1996) che in tutto e per tutto - meno in tema di giovinezza e seducente femminilità-  è lontana dal mood frizzante e vivace del ballo, ormai altrettanto famoso in terra sarda, del “Di che danza 6?” televisivo di Claudia Tronci. Nonostante la giovane età la Tronci ha maturato un’originalità ricca di smalti e di energici contrappunti: basti pensare alla collaborazione con diversi Comuni sardi presso i quali contribuisce a progetti di socializzazione attraverso le discipline artistiche della danza e del teatro.

Foto: Alessandrino Crastulo Photography
AClaudia, che è  parte integrante della Storia della Televisione Sarda, il fuoco effimero  e fuligginoso della notorietà facile, raggiunto da colleghe che hanno seguito  ben più audaci traiettorie, non  ammalia. Ha in ogni suo programma, più o meno dichiaratamente, cercato di estirpare la mala pianta dell’ozio nel giovane deluso  dall’inutilità dello studio, dalla non riconosciuta meritocrazia fino ad annientare con il sorriso il frutto avvelenato di un agonismo logorante tra giovani artisti. Seguendola sugli schermi tv non può non venire in mente il concetto di meritocrazia. Un’infanzia trascorsa a strutturare il proprio corpo con la danza, a studiare, aggiornarsi, lavorare lavorare lavorare perché per la Tronci nulla si può lasciare all’improvvisazione, men che meno alla fortuna del grosso colpo della vita, quello che impigrisce chi lo riceve e frustra quanti lavorano sodo senza l’opportunità della giusta valorizzazione. 

Foto Matteo Melis
Foto Marcello Trois
Foto Peppuccio Trudu
 La Tronci è quanto di più lontano da soubrette e starlettine televisive quei “prodotti” del teleschermo straconfezionati che si irritano se gli interlocutori non si comportano da scolari. L’immediato, il subito, il qui non è roba con il quale barattare lavoro, passione e dedizione. La maturità professionale viene da molteplici esperienze in cui spontaneità e sicurezza risultano sbalorditivamente inalterate sia in caso di talk politico che di intrattenimento strettamente inteso. Ogni programma della botticelliana conduttrice di Videolina ha una mission precisa e una cura del particolare da vera perita del settore. Regista per necessità professionale, coreografa per naturale gemmazione, ma prima di ogni altra cosa ballerina per pura, incontrollabile passione.  Si può ben addire a lei il motto “sono realista perciò pretendo l’impossibile”, a lei che è stata disposta a lavorare fin da bambina per arrivare dov'è ora. Ci sono personaggi che diventano familiari attraverso i media, altri diventano amici: Claudia Tronci è una di queste.
Foto: Michele Vacca

Foto: Valentino Deiana
D: Assodato che ogni avanguardia è stata considerata pop (persino Goethe!) secondo lei Quanto ha inciso la cultura pop nel favorire la crescita di un fenomeno, quasi antropologico, come i Talent televisivi? “Amici” et similia, ha quasi sdoganato la disquisizione forbita dell’argomento danza pop, basti vedere il parterre di giornalisti e artisti di primo livello presenti durante le finali della trasmissione. Permangono però le dolenti note della fomentazione di un agonismo esasperato che anima talvolta giovani non proprio esordienti (ragazze di dubbio talento, già ritoccate dal chirurgo e avvistate su yacht famosi già in tenerissima età). Qual è la sua opinione in proposito?R: Non è semplice rispondere a questa domanda in quanto trovo tante tantissime risposte che fanno nascere tante tantissime altre domande. Credo in generale che la televisione sia un mezzo molto importante e ogni persona che ci lavora ne fa l’uso che crede. Per me la televisione è un mezzo di comunicazione intelligente che riesce a far entrare nelle case dei telespettatori ciò che noi proponiamo.  Chi fa programmi seri e  impegnativi, chi li fa leggeri, chi li fa troppo pesanti. A tutte queste categorie corrispondono le diverse tipologie di pubblico. Nel mio caso, ho scelto di fare una televisione sana, educata, senza parolacce, senza litigi, senza urla e soprattutto senza escludere il contenuto principale: la danza, il ballo e la sana competizione. La mia trasmissione nasce per la divulgazione della danza in tutte le sue forme, da quelle a indirizzo teatrale, a quelle sportive a quelle urbane, orientali e i balli di coppia. Vengono coinvolti dagli 80 ai 100 allievi per puntata e il mio obbiettivo primario non è la competizione ma regalare al ragazzo l’esperienza, dei consigli, delle emozioni. Il gioco che noi creiamo con la valutazione della nostra giuria tecnica, che ho scelto per la grande esperienza,è un modo per far ruotare le scuole più meritevoli e con il televoto promuovere quelle che il pubblico vuole rivedere, ma alla base c’è sempre l’incoraggiamento. È vero che può ricordare i talent show nazionali ma Di che danza 6? ha un obbiettivo diverso. Vogliamo creare uno stimolo a crescere. Ogni volta che i ragazzi tornano in trasmissione sono più carichi, più sicuri, più forti. Obbiettivo raggiunto!  D: Scusi la domanda un po’ sarcastica ma a giudicare dalla perizia calcistica di alcune soubrette che, secondo antica consuetudine, sono deputate all’analisi dello sport ammiraglio ci si aspetta che da un momento all’altro esclamino : “Bene, ora parliamo di pedate e dintorni o di fatti pallonari” , lei si occupa, similmente, di intrattenimento ma è facilmente ravvisabile tanta preparazione: ci può parlare degli anni della sua formazione?
R: Io ho iniziato a studiare danza classica quando avevo 12 anni grazie a un programma tv intitolato Maratona d’estate su Rai 1, condotto da un grandissimo critico di danza che era Vittoria Ottolenghi. 
La conduttrice tv durante il suo primo saggio di danza
Mia madre si accorse subito di quanto io amassi quest’arte. Da allora ho continuato la mia formazione tutta Sarda, la mia ultima insegnante è stata Assunta Pittaluga che non solo mi ha insegnato la tecnica ma anche a viverla con il sorriso. Naturalmente ho arricchito tutto con stage e seminari  di maestri nazionali e internazionali. Ho avuto anche la mia esperienza fuori dall’ isola ma li mi accorsi che volevo viverla in un'altra maniera e tornando in Sardegna nel 2007 ho bussato alla porta di Videolina ( con cui avevo già collaborato per diverse trasmissioni) proponendo un progetto sulla danza, dopo il primo di 4 puntate in quello stesso anno, scrivo il secondo e nel 2010 nasce Di che danza 6?. Grazie alla mia famiglia, che ha fondato la scuola di danza Arabesque a Terralba,  ho potuto realizzare e sviluppare tante idee, dal 1995 al 2005 l’appuntamento con la danza in Sardegna era da noi, DANCE MEETING TERRALBA. In tempi in cui le scuole erano poche e non si collaborava tanto, noi ci siamo riusciti. Una rassegna regionale che accoglieva 200 ballerini ogni serata per l appuntamento che spesso ci impegnava 2 sere di spettacolo per la nutrita partecipazione da tutta la Sardegna. Questa esperienza di Palcoscenico e di scambio mi ha portato a realizzare un progetto simile in tv con la differenza che in tv c’è una giuria.  
Ho studiato recitazione che mi ha insegnato tanto, recitando in teatro per il circuito scolastico e in decentramento e quella è stata una grande palestra. L’esperienza più importante è stata affrontare un audizione e venire ammessa a danzare con altre 15 colleghe sarde con la compagnia del teatro Kirov di Sanpietroburgo, una delle compagnie di balletto più importante al mondo. Ho unito le mie 2 passioni Danza e Tv ed è nato Di che danza 6? Dopo 3 anni di lavoro a cercare la formula più giusta, è nato da me e curo tutto personalmente. Prodotto da Videolina, la regia televisiva è di Angelo Palla.

D: Sono cambiate abitudini e ossessioni e la Sardegna fa parte del mondo ma a nostro parere fare bene lo spettacolo è  occasione per creare  un sorriso non sono le alienazioni del pensiero dal mondo e dal modo di vivere, insomma munizioni per affrontare l’esistenza. Però è anche vero che quando il pavone fa la ruota per farsi notare, drizzando le sue belle piume, scopre tutto il resto e fa vedere da tutte le parti ciò che ha di meno bello..può dirci a tal proposito da cosa metterebbe in guardia quei giovani che decidono di ricalcare le sue orme nel mondo dello spettacolo?
Steve La Chance e la conduttrice e ballerina.
Il celeberrimo coreografo è stato insegnante dell'artista sarda.
Claudia Tronci ha intervistato La Chance in occasione della finale
del programma  da lei ideato e condotto.


R: Il mondo dello spettacolo come in tutti gli ambiti lavorativi ha i suoi pregi e i suoi difetti. Il mio consiglio è sicuramente crederci! Credere che anche qui in un mondo “fantastico” ci siano solide basi. Una sicuramente è lo studio, una buona preparazione un continuo arricchimento del proprio bagaglio personale. È importante secondo me, aprire la propria mente e spaziare, non fossilizzarsi su una disciplina ma curiosare e fare tante altre esperienze. Io personalmente ho iniziato a studiare danza, classica, moderna ( non ho più smesso e sono un’ insegnante di danza) ho fatto la fotomodella e sono stata testimonial di tante campagne pubblicitarie. Poi la prima trasmissione “Sindaco per un minuto”, video musicali,spot tv e l’attrice per uno spot di una nota azienda che mi vedeva nei panni di bombolaia ad insegnare il corretto uso del gas domestico. Cosa c’entra con la danza? Niente!! Ma fa parte del bagaglio personale io non mi sono limitata alla danza e questo mi ha portato ad essere la Claudia Tronci che oggi conoscete.  Ricordate lucidate le scarpette? E  la sigla dove interpreto la segretaria?  tutto ciò che di artistico richiede la trasmissione è ideato da me. Vi confido che anche io, nel 2001, ho partecipato ai provini di “Amici”. Con le mie sorelle presi il mio primo aereo per Roma, Cinecittà. 7000 persone in fila con me. Non sono entrata a far parte del cast ma ho avuto la soddisfazione di essere tra le 6 che in quel momento la commissione doveva selezionare. Steve La Chance prese il microfono e disse “ tu, con i panta neri e maglia bianca, capelli raccolti e senza trucco, fai un passo avanti! è vera l’età che scrivi nel tuo foglio d’iscrizione?” io timidamente  feci il passo avanti pensando che dovesse dirmi che ero scarsa e vecchia e non ci facevo nulla tra le 18enni,  invece con tono imperativo disse “ guardate questa ragazza!! Io diventai sempre più piccola nel  silenzio di tutto lo studio, mi chiese di dire a voce alta la mia età. Io ho 26 anni dissi..timidamente. Lui “vi serva d’esempio questa ragazza,  passa lei di questo gruppo”. Io non potevo crederci, ero contenta anche cosi!! Potevo tornare a casa! Poi ci fu l’ audizione del canto ma non ci fu nessuna comunicazione per me.  Non mi sono arresa e ho continuato a credere in questo lavoro. Non sono entrata nel cast di  amici ma, due anni dopo, ho ballato con una delle compagnie più importanti del mondo. Il segreto secondo me è essere sempre se stessi e non arrendersi se un’ audizione, un provino , un casting non sono andati bene. Il motivo non è perché non sei bravo, ma il regista o il coreografo hanno un idea precisa quando cercano interpreti e prima o poi si trova chi cerca noi.  Testa alta e piedini per terra, pronti per un'altra sfida!!
Foto di Donato Tore
D: Siamo curiosi: progetti futuri???
R: Progetti per il futuro??? La mia 4° stagione ricca di nuovi ospiti, novità nel format !! Non vi anticipo altro ma le mie maniche sono già rimboccate!!
Foto di Claudia Peddis
Foto di Monica Tronci