Aritzo. Foto Peppe Meloni |
Mentre i puntini cardinali della
Murgia cominciano ad intravedersi mediante diverse mal mostose trasfigurazioni,
assieme ad altri virgulti della new
politic sarda, altrettanto dolentemente privi di carisma, ci rechiamo in
Barbagia e Mandrolisai per capire umori politici a ridosso del rinnovo del
Consiglio Regionale.
Se il cambiamento è farci
governare da scansafatiche “chi pranginti su lettu e su sonnu commente cussa picciocca de oe” quasi quasi sarebbe meglio
lasciare tutto com’è! - sostiene un gruppo di pensionati di Meana Sardo – ma visto
che un piccolo potere ce lo abbiamo lo vogliamo usare tutto. Noi andremo a
votare quel ragazzo che un paio d’anni fa non hanno fatto governare. Pili”.
Sopraggiunge un altro arzillo passante oltre la settantina: “Ricordo che le mie
figlie in quegli anni facevano l’Università ed erano sempre in croce per la
mancanza d’acqua corrente dopo una certa ora, poi un anno mi dissero che grazie
al giovanotto di Iglesias era cambiato tutto. Noi a casa lo votiamo. Se fosse
intelligente lo farebbe anche altra gente”.
Meana Sardo. Ingresso di una casa |
Sostenitori di Mauro Pili in Barbagia |
Ci spostiamo a Belvì ed Aritzo
dove degli esercenti ci dicono: “Noi temiamo certi pionieri della politica:
sono buoni profeti solo per le loro tasche. Siamo convinti di dare il nostro
voto a Mauro Pili che, qualsiasi cosa dicano gli avversari per ovvi motivi di
campagna elettorale, rappresenta il nuovo in politica: è di soli pochi anni più
grande della Murgia ed è molto più giovane di Cappellacci. Noi vogliamo davvero
che arrivi lui. E poi qui è di casa e non parlo di tempi di campagna elettorale, lui ha sempre dimostrato interesse per non
lasciarci in questo isolamento si è interessato per le scuole, per la
pastorizia e poi mi piace questa cosa che faccia i blitz tra la gente e non si
sieda ore in giacca e cravatta a fare convegni elettorali. Le idee sono chiare.
Se vince il migliore vince lui”.
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