Se è la libertà di stampa ad
essere sottomessa.
Nessuno, o quasi, men che meno
sulla stampa, di piccola o alta tiratura, parla di un fenomeno degno della
peggiore censura totalitaria degli ultimi due secoli. Noi nati negli anni
ottanta tiravamo un sospiro di sollievo dopo la caduta del muro di Berlino,
inspirando a pieni polmoni quella promessa di
wind of change. Ma quale
wind
e
wind d’Egitto? Non certamente
quello che entra dalle finestre spagnole. Il fatto è la censura incondizionata
dell’opera della giornalista Tg3 Costanza Miriano “Sposati e sii sottomessa” versione italiana di “Càsate y sé
sumisa”. Il libro è un ameno viaggio tragicomico tra le peripezie matrimoniali
del connubio cristiano cattolico, ergo, si badi bene, matrimonio libero, unione
in cui i due coniugi hanno voluto liberamente la loro comunione sacramentata
dal giuramento ecclesiale. Il titolo del volume è ispirato alla nota pericope
paolina contenuta nella lettera agli Efesini, stessa lettera in cui San Paolo
dice qual cosina anche agli uomini, come la stesa giornalista precisa nel
proseguo ideale del libro, confluito successivamente in un secondo volume di
successo per i tipi della Sonzogno Editore (Sposati e muori per lei).
Il volume, con tono divertente e
ironico, raccoglie osservazioni razionali di buon senso, rinforzate dalle
indicazioni del Magistero, si limita a rappresentare uno stimolo a riflettere
sull’amore e sulla vita per riscoprire la vocazione meravigliosa della donna,
la cui prima vera grande rivalutazione si deve al cristianesimo cattolico. La
questione assai grave è il silenzio scandaloso dei colleghi giornalisti, a
prescindere dal contenuto dell’opera che può essere ritenuto più o meno
confessionale. In seno alla vicenda nasce l’allarmante e mai sopita minaccia
del reato d’opinione. Perché nessun organo di stampa, italiano e non, ha
chiesto spiegazioni al Governo spagnolo la ragione reale di tanto accanimento
davanti ad associazioni, partiti politici, intellettuali spagnoli che chiedono
di ritirare il suo libro dal mercato? Sarebbe interessante comprenderne le
ragioni reali perché quelle apparenti sono le più fantasiose: istigazione alla
violenza sulle donne, l’incessante tentativo d’arresto verso il processo di
parificazione al genere maschile et alii.
Reato d’opinione: ci risiamo. Un
unico suggerimento ai cari cugini spagnoli: le vostre interrogazioni
parlamentari riservatele a problemi seri e prendetevi l’incomodo di leggere un
libro prima di fare figure tapine di simil fata. Buena lectura para usted, si
usted puede entender lo que lee.